La falesia, chiodata all’inizio dei 1990 da varie mani, è rimasta per...
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Contesto Storico
La falesia, chiodata all’inizio dei 1990 da varie mani, è rimasta per un lungo periodo meta di pochi scalatori (forse i chiodatori stessi), per vivere poi un periodo di oblio. Riscoperta negli ultimi anni, sia per i gradi alla portata di tutti, sia per l’esposizione ideale e per la condizione di inversione termica che rendono il luogo ideale per l’arrampicata in inverno!
Logistica
La falesia si localizza nella Lessinia occidentale a pochi chilometri da Verona nel comune di Sant’Anna D’Alfaedo.
Può essere raggiunta principalmente da due direzioni:
per chi proviene dall'autostrada Milano-Venezia A4 l'uscita è quella di Verona Nord, per chi invece arriva da nord e scende lungo l'autostrada del Brennero (A22), l'uscita migliore è ad Ala - Avio.
Non è consentito il campeggio nei pressi della falesia, si consiglia di spostarsi nella vicina Sant’Anna D’Alfaedo per alloggiare e per mangiare.
La base della falesia, si raggiunge in circa 25 minuti dal centro del paese di Cerna.
Partendo dall’abitato di Cerna proseguire in direzione Sant’Anna d’Alfaedo, svoltando a sinistra, poco prima del cimitero per Località Boar.
Scendere tenendo subito la diramazione di dx fino al primo crocevia, tenere quindi la sinistra, passando tra una tipica corte rurale e un capannone agricolo, fino al successivo crocevia continuando diritti e pervenendo ad un altro crocevia in curva.
Prendere la strada bianca (percorribile in automobile) che si pone proprio di fronte e che parte al margine destro della curva.
Passando vicino a quel che resta di un’antica abetaia si arriva ad un bivio caratterizzato da una vecchia stalla (parcheggio consigliato). Prendere ora la diramazione di destra proseguendo sempre diritti in discesa sin dove la strada, ora traccia su erba, sembra finire proprio sopra la falesia. Da qui, a sinistra, parte un sentiero contrassegnato con ometti in sasso che conduce in pochi minuti alla base della falesia.
Dal punto di parcheggio consigliato circa 15min di cammino.
Contesto Naturalistico
La falesia di Campore si colloca nella parte sommitale della Val Sorda, e sviluppa per tutta l’estensione della parete in direzione sud.
La vallata che ospita la falesia, è una delle poche in Lessinia ad essere rimasta completamente selvaggia. Ricoperta da una fitta vegetazione caduca composta per lo più da faggi e carpini, parte dal “progno” di Fumane alla confluenza con il “progno” di Molina e il “progno” Brunesco, estendendosi fino alla frazione di Mondrago nel comune di Marano Valpolicella.
Nella grotta che si genera alla base della falesia e che si dirama attraverso svariati canali e pozzi, è presente, durante l’intero periodo dell'anno una colonia di pipistrelli che conta più di un migliaio di esemplari. Condizione molto rara questa, poichè abitualmente i chirotteri utilizzano un rifugio durante il periodo invernale per poi spostarsi durante la stagione estiva.
Al fondo della vallata, visibile dalla sommità della falesia, si trova il ponte tibetano della Val Sorda, opera di ingegneria a funi, sospeso a 40metri dal fondo della vallata sottostante. Il ponte, lungo 52 metri con una larghezza di 70 centimetri si trova al centro del sistema sentieristico dei comuni di Marano di Valpolicella e di Sant’Anna D’Alfaedo.
Contesto Geologico
Come la maggior parte delle falesie veronesi Campore si sviluppa nella fascia dei Calcari Grigi.
Questo tipo di roccia si è sedimentata durante Giurassico inferiore, da 210 a 180 milioni di anni fa.
I Calcari Grigi che raggiungono uno spessore di circa 450m e nei monti Lessini costituiscono l'ossatura di gran parte dei rilievi, sono costituiti da un'alternanza di calcari bioclastici e oolitici, calcari argillosi grigi e marne. Il colore predominate è il grigio con sfumature bianche o gialle.
La parete si presenta generalmente stabile nella parte centrale, ruvida e compatta, ciò non vale per la sezione ad estremo ovest della parete, meno frequentata, dove l’arrampicata richiede una giusta attenzione.
La roccia calcarea di Campore è facilmente “carsificabile” (sono caratteristiche le gocce ed alcune canne ben lavorate) dietro alla falesia si sviluppa una grotta caratterizzata da un ingresso orizzontale di ampie dimensioni che va via via a restringersi per finire con un pozzo di circa 15 metri.
Alcune aperture di questa grotta danno proprio sulla falesia lungo le vie di arrampicata della zona centrale.